Wagner alla Spezia
Il 5 settembre del 1853, in una locanda della Via del Prione, centralissima nell’impianto storico della città, il grande musicista tedesco Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883) trovò l’ispirazione per il Preludio in Mi Bemolle Maggiore de L’Oro del Reno, parte prima della gigantesca tetralogia dell’Anello del Nibelungo.
Quello che è l’attacco dell’intero poema musicale venne colto qui in città dall’artista nel corso di un sonno particolarmente tormentato: il ricordo interiore dello sciabordare delle acque che lo aveva assillato durante una navigazione molto agitata proveniente da Genova, suggerì a Wagner quell’incipit fino ad allora tanto cercato inutilmente.
La Spezia è pienamente riconosciuta una città wagneriana: lo attesta all’Europa intera un cartello stradale in Bayreuth – capitale del culto – fissato ad indicare la distanza del luogo da tutte le città che si sono rivelate importanti per il Maestro.
In città dal 2003 è stato costituito il Wagner La Spezia Festival® per iniziativa del Centro Lunigianese di Studi Danteschi (CLSD).
Ci si chiederà senz’altro per quale motivo proprio un centro dantesco si sia fatto promotore di un simile format. Ebbene, due sono i motivi. Il primo è che alla Spezia non ci aveva mai pensato nessuno, il che, in verità, è ben grave; il secondo è che l’universo musicale di Wagner è comparabile, per altezza di canoni artistici e di sintesi filosofica, a quello letterario della Divina Commedia.
In effetti si può operare facilmente un ampio parallelismo tra Dante e Wagner: Dante, sulla grande lezione di Ildegarda di Bingen, struttura la Divina Commedia sulla Donna e sulla Pace e Wagner fa lo stesso: nel Preludio de La Walkiria, l’Uomo Nuovo solleva da terra la donna in catene nel capanno nella foresta e la fa mangiare e bere accanto a sé, e Brunnilde, la walkiria, si ribella al Dio Wotan, suo padre, estendendo il fuoco della sua pira all’intero Walhallah. E’ il crollo dell’Età del Corporazionismo nell’immensa sintesi del Crepuscolo degli Dei ed è dunque lei, Brunnilde, il vero eroe della tetralogia wagneriana, così come Beatrice è la formidabile figura femminile posta a fondamento dell’elevazione del Dante-personaggio nella Divina Commedia.

Che il musicista di Bayreuth abbia avuto una conoscenza diretta di Dante è peraltro più che certo. Entrando in casa Wagner, a Bayreuth, nella grande sala della biblioteca, un occhio attento pesca subito, tra migliaia di volumi, due edizioni della Divina Commedia, ovviamente in tedesco. Si vuole che Wagner, prima di attendere a qualche sua scena particolarmente potente, si abbandonasse un poco alla lettura delle pagine dell’Inferno.
Fu senza dubbio il suocero, l’incomparabile Franz Liszt, ad iniziare Wagner a Dante. Di ampia cultura letteraria, Liszt, che tanto aiutò il futuro genero a quadrare le grandi partiture con la sua arte impareggiabile al pianoforte, è uno dei pochissimi autori che ha avuto la magnanimitas di avventurarsi in una Dante-Symphonie. Un’opera interessantissima, la 109 di Liszt, la quale andò in scena per la prima volta a Dresda nel 1856, cioè 3 anni dopo il soggiorno spezzino del Nostro e proprio in dedicata a lui.
Il Wagner La Spezia Festival® è stato inaugurato il 22 maggio del 2013, nel duecentesimo anniversario della nascita, con un concerto, per piano solo, tenutosi nella splendida cornice del Circolo Ufficiali “Vittorio Veneto” della Spezia. Il 5 settembre dello stesso anno, nel medesimo luogo, il Maestro Cesare Goretta teneva il concerto per l’anniversario del centosessantesimo del soggiorno spezzino alla presenza del prof. Quirino Principe, a tutt’oggi testimonial ufficiale del format. Oggi il maestro Cesare Goretta, con ampi meriti, è il Direttore Artistico del Wagner La Spezia Festival®.
Partner del CLSD nella conduzione del festival è l’Associazione culturale Circolo ‘La Sprugola’, che grazie alla grafica pubblicitaria Paola Ceccotti ha creato lo splendido logo.
Nel 2020 l’amministrazione comunale ha curato l’apposizione di un bel monumento a Richard Wagner in Piazzetta Torquato Cavallini, adiacente la centralissima Piazza Sant’Agostino. L’opera, in bronzo, è stata realizzata e donata alla città dallo scultore russo Aidyn Zeinalov.
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