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Una domenica al Castello di Fosdinovo

Castello Malaspina di Fosdinovo
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Sara Fornesi

Mi chiamo Sara, ho 32 anni e vivo in Lunigiana, terra incastonata tra tre regioni: Emilia Romagna, Liguria e Toscana. Creativa da sempre, sono laureata in Interior Design, la mia carriera lavorativa, però, mi ha portata verso la grafica editoriale e pubblicitaria.

4 Apr, 2022

Una domenica al Castello di Fosdinovo

La Lunigiana, si sa, è terra di castelli. Ogni borgo, infatti, ha il proprio castello che si staglia imponente nell’azzurro del cielo e domina le verdi vallate sottostanti.
Qualche domenica fa, complice una calda giornata di sole quasi primaverile, ho visitato il Castello Malaspina di Fosdinovo, comune della provincia di Massa Carrara, in Toscana.
Territorio abitato fin dalla Preistoria, come testimonia il ritrovamento della Statua Stele “Fosdinovo 1” risalente all’Età del Ferro, visse il suo momento d’oro tra la metà 1300 e la fine del 1700, quando il più importante ramo della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito governò il marchesato indipendente di Fosdinovo.
Il borgo di Fosdinovo era talmente florido, che venne autorizzato dal Sacro Romano Impero a coniare una propria moneta, privilegio che gli venne revocato dieci anni più tardi, quando, dopo un controllo, si constatò che veniva utilizzato troppo poco argento per le monete, che, quindi, non avevano valore.

Castello di Fosdinovo cortile d'ingresso

Il Castello Malaspina di Fosdinovo

Il Castello Malaspina di Fosdinovo, recentemente restaurato, è il castello più grande e meglio conservato di tutta la Lunigiana. Ubicato a 550 metri sul livello del mare, sovrasta la Valle del Magra.
La vista che si ha dalle sue terrazze è spettacolare, spazia dal Pizzo d’Uccello, cima più alta delle Alpi Apuane, a Bocca di Magra, passando per il Golfo dei Poeti; nelle giornate limpide, in lontananza, si possono scorgere l’Isola del’Elba, la Gorgona e addirittura la Corsica.
Il castello ha una pianta quadrangolare, con quattro torri rotonde orientate, un bastione semicircolare, due cortili interni, camminamenti di ronda sopra i tetti, giardini pensili, loggiati ed un avamposto verso il paese.
La porta d’ingresso duecentesca, protetta originariamente da un ponte levatoio, porta ad un piccolo cortile dal quale partono larghe rampe di scale che conducono ad un ampio cortile centrale, dal quale, attraversato il bel portale cinquecentesco, inizia la visita alle sale del castello.

Castello di Fosdinovo sala d'ingresso

Il Castello di Fosdinovo: le sale interne e la storia di Bianca Maria Malaspina

La prima sala che si incontra è quella d’ingresso, sul cui soffitto troneggia un imponente affresco raffigurante lo stemma dei Malaspina. Proprio in questa sala è conservato un dipinto che si pensa possa spiegare l’origine del nome Malaspina: la scena vede il giovane nobile Accino Marzio intento a vendicare la morte del padre sorprendendo il re dei Franchi Teodoboerto nel sonno trafiggendolo alla gola con una spina. Il grido disperato del re “Ah! Mala Spina!” dette origine al nome della famiglia.
La visita continua nella Sala da Pranzo con il grande camino Settecentesco e le ceramiche da farmacia del Seicento. La Sala da Pranzo affaccia su di un giardino pensile con al centro una meridiana: da questa terrazza si gode di una splendida vista sulle Apuane.
Proseguendo si arriva nella Sala del Trono, dove si sentirà parlare per la prima volta del fantasma che si dice abiti ancora oggi il castello. Alzando gli occhi si possono scorgere delle macchie sul soffitto, che raccontano la storia di Bianca Maria Malaspina, figlia del marchese.
Bianca Maria si innamorò perdutamente di uno stalliere, per dissuaderla il padre la fece rinchiudere in convento, nella speranza che rinsavisse.
L’amore di Bianca Maria per il giovane non si affievolì, quindi il padre decise di farla murare viva assieme al suo cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, simbolo del suo carattere ribelle.
Nelle macchie sul soffitto, se si osserva bene, si possono scorgere i volti di Bianca Maria e di suo padre, insieme alle figure dei due animali.

Castello di Fosdinovo camera di Dante

Il Castello di Fosdinovo: la Camera di Dante, i trabocchetti e i piani superiori del Castello

Anche il Sommo Poeta Dante Alighieri dimorò nel Castello di Fosdinovo durante il suo soggiorno in Lunigiana alla corte dei Malaspina. La stanza in cui dormì si trova nella torre medievale ed è stata riadattata da un’antica cappella; in suo onore, da allora viene chiamata la Camera di Dante.
Prima di salire ai piani superiori, la visita prosegue nel grande Salone da ballo, nel quale si trova un affresco raffigurante proprio Dante con i Malaspina, per ricordare la loro antica amicizia.
La Camera del Trabocchetto non può essere vista, ma durante la visita viene raccontata una storia interessante: si dice che da questa stanza, la marchesa Cristina Pallavicini eliminasse i propri amanti facendoli cadere nella botola situata ai piedi del letto. I trabocchetti erano, infatti, una caratteristica del Castello, ne esistevano 3 posizionati in luoghi diversi e venivano utilizzati per gli ospiti indesiderati.
Salendo si arriva ad una piccola stanza arredata con un letto in legno intarsiato, con 4 melograni come pomelli; in quel letto morì il padre di Bianca Maria. Avvicinando l’orecchio ad uno dei melograni, c’è chi dice di aver sentito palpitare il suo cuore.
Delle scale strette portano alla terrazza più alta, dalla quale si può godere di una vista a 360° sui dintorni. Per tornare al piano terra, e concludere la visita, si percorre il camminamento di ronda.

Castello di Fosdinovo salone

Il borgo di Fosdinovo

La visita al Castello da sola vale la strada fatta per arrivare fin qui, consiglio però, di dedicare un po’ di tempo alla visita del borgo di Fosdinovo, molto ben conservato e con delle piccole chicche da scoprire.
L’Oratorio dei Bianchi attira l’attenzione con la sua facciata e il suo sagrato in bianchissimo marmo di Carrara, mentre l’interno, più umile, conserva la trecentesca statua lignea dell’Annunziata.
L’Oratorio dei Rossi presenta un bellissimo altare maggiore in stile barocco; comunicante con l’Oratorio è la Chiesa di San Remigio, anch’essa in stile tardo cinquecentesco.
All’interno della chiesa si trova il monumento funebre a Galeotto Malaspina, realizzato in marmo e datato 1300. Per avere maggiori informazioni su questo monumento consiglio di scaricare il nuovo magazine di Italia Per Voi intitolato “Lunigiana Monumentale, Al cospetto dei testimoni del tempo” cliccando qui; qui invece il post dedicato.

Castello di Fosdinovo vista panoramica

Come arrivare a Fosdinovo

Per arrivare a Fosdinovo si deve percorre l’autostrada A12 Genova – Livorno fino all’uscita di Sarzana.
A questo punto si prosegue sull’Aurelia fino al bivio per Via Sarzanello, si continua in via Sarzanello fino all’incrocio con la SS446, si prende la SS446 in direzione Fosdinovo fino ad arrivare al castello.

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