Recupero dell’Ex Convento delle Clarisse e del Rifugio Antiaereo


Sara Fornesi
Mi chiamo Sara, ho 32 anni e vivo in Lunigiana, terra incastonata tra tre regioni: Emilia Romagna, Liguria e Toscana. Creativa da sempre, sono laureata in Interior Design, la mia carriera lavorativa, però, mi ha portata verso la grafica editoriale e pubblicitaria.
28 Apr, 2022
Recupero dell’Ex convento delle Clarisse e del rifugio Antiaereo
Il progetto “La Spezia Forte”, volto al recupero e alla valorizzazione dell’identità e della storia della città, prosegue con il restauro di altre architetture attualmente abbandonate: l’ex convento delle Clarisse in Via XX Settembre e il rifugio antiaereo di scalinata Quintino Sella.
Ci troviamo nel centro storico, ed è indubbio che rendere nuovamente fruibili questi luoghi per i cittadini e per i turisti, che stanno tornando a popolare la città da ogni parte d’Europa e del mondo, dà nuovo lustro alla città della Spezia e alla sua Amministrazione, che sta portando avanti questo enorme progetto.
Nella mattinata del 20 Aprile 2022, il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, insieme all’assessore Luca Piaggi, ha effettuato un sopralluogo al cantiere per i lavori di recupero dell’ex Convento delle Clarisse e del rifugio antiaereo di scalinata Quintino Sella, appena iniziati e che si concluderanno nel 2023.
“Il recupero e la fruizione del rifugio antiaereo sotto la scalinata Quintino Sella che porta direttamente al campetto della chiesa di San Giovanni, nel quartiere della Suprema, fa parte integrante del progetto “La Spezia Forte”, come il recupero dell’ex convento delle Clarisse, collegato in un unico percorso storico – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – con l’obiettivo di recuperare la nostra identità e la storia della nostra Città: questi sono due interventi importanti e determinanti che diventeranno un volano culturale e turistico senza precedenti. Questi percorsi sono fondamentali non solo per promuovere la storia Medievale ma anche, grazie al percorso interattivo, per far prendere coscienza alle nuove generazioni di che cosa significhi dover trovare un rifugio a causa della guerra e di che cosa si viveva concretamente in quei momenti della Seconda Guerra Mondiale. Un turismo e una cultura, quindi, propriamente esperienziali. Nel caso del recupero dell’ex convento delle Clarisse c’è anche ovviamente la speranza di trovare reperti archeologici di rilievo. L’obiettivo principale è recuperare tutte queste aree, metterle a disposizione dei cittadini e promuoverle turisticamente.”
“I lavori sono divisi in due lotti – dichiara Luca Piaggi, Assessore ai Lavori Pubblici – per il primo lotto è previsto un importo di 900.000 Euro e per il secondo di 700.000 Euro finanziati dal Fondo Strategico Regionale di Regione Liguria, che giungeranno a conclusione nel 2023. Questo importante recupero permetterà di riconnettere due aree della città e restituire agli spezzini, oltre la storia, anche un nuovo percorso pedonale. Partendo dal rifugio antiaereo di galleria Quintino Sella, dove verrà realizzato un percorso museale interattivo dedicato alla storia della Spezia, si arriverà all’ex Convento delle Clarisse che nel corso dei suoi quasi settecento anni ha svolto diverse funzioni per la città e che ripercorreremo insieme in un bellissimo viaggio di scoperta della storia spezzina.”
Il cantiere per la valorizzazione e il restauro dell’ex convento delle Clarisse e dell’ex rifugio antiaereo Quintino Sella è caratterizzato dalla complessità dei luoghi e, di conseguenza, dell’organizzazione delle lavorazioni. E’ composta da 3 parti, ben distinte anche se strettamente connesse tra loro:
- il sito del convento delle Clarisse, andato per la maggior parte distrutto durante la seconda guerra mondiale, visibile ed accessibile da Via XX Settembre;
- il “mondo sotterraneo” dell’ex rifugio antiaereo, attualmente accessibile solo da Via Prione;
- l’uscita dall’ex rifugio nei pressi della chiesa dei Santi Giovanni ed Agostino.

Recupero dell’Ex convento delle Clarisse e del rifugio Antiaereo – il cantiere
Il cantiere è iniziato da questa ultima parte, ovvero l’uscita dall’ex rifugio, oscurata ma non dimenticata fino ad oggi dal dopoguerra, quando quest’area della città, pesantemente colpita dai bombardamenti, fu oggetto di sistemazioni d’emergenza che, sebbene pensate come temporanee, durarono decenni.
Il primo gesto concreto dell’opera di valorizzazione è stata l’eliminazione di un diaframma di blocchetti prefabbricati che aveva chiuso l’uscita della lunga galleria e nascosto alla vista i resti delle volte della chiesa che sorgeva in questo luogo, oggi particolarmente impegnativo per il cantiere in quanto non raggiungibile direttamente da alcun tipo di mezzo e di macchina operatrice. Per superare tali difficoltà è stato necessario individuare soluzioni logistiche speciali, a partire dall’occupazione di un’area in Via XX Settembre, indispensabile per la manovra dei mezzi che letteralmente calano dall’alto e sollevano dal basso tutti i materiali e le attrezzature occorrenti.
Parallelamente sono stati compiuti lavori nel sottosuolo sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia: i reperti che ne sono emersi, già oggetto di un’accurata ricognizione, sono attualmente in fase di studio.
Preservate le memorie storiche, il cantiere ora procede speditamente per soddisfare le esigenze contemporanee, con opere in calcestruzzo armato grazie alle quali sta prendendo forma il nuovo assetto del sito; l’obiettivo del recupero di questa parte del complesso è la rifunzionalizzazione dell’uscita “di sicurezza” dall’ex rifugio, restituendo il necessario decoro ad un settore di città così ricco di testimonianze.
Altrettanto significativo è stato l’avvio dei lavori nel sedime del convento delle Clarisse, anche qui iniziati con una ricognizione archeologica che ha apportato elementi di novità al quadro conoscitivo del sito.
A breve inizieranno le opere di consolidamento, messa in sicurezza e pulizia all’interno della monumentale galleria Quintino Sella, altra sfida logistica per la particolare ubicazione dell’ingresso da Via Prione nella zona pedonale della città.
L’approccio del progetto alla valorizzazione della galleria è di tipo conservativo: si prevede infatti di mantenere, laddove possibile, la connotazione delle superfici esistenti e di integrare l’esperienza della visita dell’ex rifugio con un allestimento multimediale. Il visitatore, oltre a godere della visione della particolare architettura del rifugio antiaereo, dei resti del Convento degli Agostiniani e, una volta completato il secondo lotto, anche dei resti del convento delle Clarisse, potrà vivere una esperienza immersiva attraverso un racconto della storia della Spezia e dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato il sito.
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