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Le “Terre” del Magazine:
viaggio nella Val di Vara

Viaggio nella Val di Vara, valle
gino

6 Giu, 2023

Le “Terre” del Magazine: viaggio nella Val di Vara​

 

All’incrocio con le strade del tempo, in una lussureggiante vallata che si schiude come un fiore rivelando i misteri di un bosco primitivo e di valli sconfinate, scorre un fiume chiamato Vara. Questo fiume è famoso per ricamare, nella sua corsa, dentro un entroterra ricco di fascino e rifugio delle forze della natura, cammini argentati dove guizzano, praticamente da secoli, bagliori di vita che si alternano a periodi di sonnolenza e di quiete. La sua storia è delle più antiche.

Nasce dalle pendici del monte Zatta per fluire dolcemente nell’altro fiume, il Magra, rincorrendolo come un fratello minore bisognoso di attenzioni. E, proprio grazie alla sua esperienza di fratello maggiore, il Magra lo accoglie in un abbraccio affettuoso, cosicché, negli anni, il Vara è riuscito ad integrarsi nella maniera migliore, continuando il suo “lavoro a maglia” per tessere icone rigogliose degne delle più raffinate cartoline paesaggistiche.

Nell’aria possiamo ritrovare sentori di mughetto e di pino, mischiati a quello dolce del fiordaliso in estate; il richiamo delle rondini sembra quasi volerci avvicinare a quella sorta di natura che regna sovrana e regola la vita della pianura intorno al fiume.

La Valle del Vara, però, non è solo dolce discesa del Suo fiume, ma è circondata da rilievi più o meno alti, che raggiungono i 1640 metri con il Monte Gottero; è un susseguirsi di villaggi arroccati su cime boscose, borghi medioevali, castelli, pievi, santuari e mulini che la impreziosiscono senza necessariamente turbarne l’armonia…

Baluardo di una civiltà che ci ha dato i natali, la Valle confina ad est con la Lunigiana di cui fu storicamente parte integrante, e più in basso, con la Val di Magra mentre a sud rappresenta la campagna del Levante ligure spezzino, delle Cinque Terre e del Golfo dei Poeti. A occidente si rivolge verso il Levante genovese confinando con la Val Graveglia e la Val Fontanabuona mentre a settentrione ha limite con il Passo delle Cento Croci nell’Appennino Ligure che termina nel Piacentino e nel Parmense.

Viaggio nella Val di Vara, fiume

Viaggio nella Val di Vara: i borghi medievali

 

Molti dei suoi Borghi hanno la tipica struttura “rotonda” medioevale, con le vie di pietra e le case raccolte intorno al centro del paese, dove spicca la fontana, così che spesso, oltre a perdersi nei labirintici percorsi del fiume, ci si perde molto più facilmente nei borghi. E che Borghi!

Paiono generati dalla nebbia: in inverno quando la neve diventa alta a sufficienza, e i sempreverdi gettano ombre sinistre sulle mura diroccate, a tratti li vedi e non li vedi, perché spariscono dentro la bruma che sale dalla Valle, verso i declivi erbosi insidiati con lo splendore vetusto delle case secolari e polverose. Borghi che, in inverno, cadono in letargo con la natura stessa e che tante volte ci appaiono come fantasmi, ma che, in primavera, in estate e in autunno riprendono vita e si animano di feste e di baldoria cambiando i loro magnifici colori di sfondo, come nelle migliori tradizioni paesane e naturali.

Storicamente, gli insediamenti più antichi sono quelli di Pignone, Suvero, Torza e Zignago. Seguendo la storia Lunigianese la Valle fu limes bizantino e quindi dominazione Longobarda e Franca. Con il passare degli anni, le guerre, le carestie e le invasioni, si ebbe ben presto l’esigenza di salvare la pelle, ed ecco che i pastori della Val di Vara, burberi e villosi, hanno dato inizio ad una strenua colonizzazione oltre le montagne. I diretti discendenti di questi primissimi impavidi, sono gli stessi uomini di cui abbiamo parlato trattando delle Cinque Terre e del Levante Ligure.

Per quanto ci possa apparire strano e per quanto i mondi della scogliera e quello dei boschi, siano agli antipodi, è la storia a fare fede: gente che fino al giorno prima si alzava all’alba e cacciava lepri e fagiani, sostentandosi in inverno con quello che la terra gli offriva, ha preso le sue poche cose ed ha intrapreso un viaggio, senza un destino roseo da prospettare ai propri figli, verso l’ignoto, verso l’oscurità dei boschi, fino a trovare un approdo sicuro nel grembo del Mediterraneo e preferire la roccia impervia e la soluzione drastica a ciò che si lasciava alle spalle.

Se potessimo osservare le loro rudimentali case di pietra, le loro cucine imbastite a porri e verdura, con gli occhi di un topolino, ci suonerebbero strane e alquanto misere le parole che tutti, in quella famiglia omogenea, spendevano a proposito del viaggio che li aspettava: troppo intenti a lisciarci la coda, potremo non capire quanto invece la volontà dell’Uomo di trovare una sua dimensione sia stata forte e rimanga immutata. L’abbiamo sempre fatto, cercare i luoghi della nostra fede, in un pellegrinaggio che spesso ci conduce lontano oltre ogni dire.

Viaggio nella Val di Vara, borgo e fiume

Viaggio nella Val di Vara: i comuni che la formano

 

I comuni che, ad oggi, formano la Val di Vara sono quindici: Bolano, Follo-Pian di Follo e Riccò del Golfo nella Bassa Val di Vara; Pignone, Beverino, Calice al Cornoviglio, Borghetto di Vara e Brugnato nella Media Val di Vara; e quindi Carrodano, Carro, Zignago, Rocchetta Vara, Sesta Godano, Maissana e Varese Ligure nell’Alta Val di Vara, quella più selvaggia ed incantevole, dove i lupi cantano ancora indisturbati alla luna. Andando per ordine:

BOLANO è un comune che si trova nell’entroterra dello spezzino, situato al confine tra la Liguria e la vicina Toscana, in una posizione dominante e scoscesa sulla confluenza dei fiumi Vara e Magra. Anche FOLLO-PIAN DI FOLLO è posto alla confluenza fra i due fiumi, in una posizione baricentrica rispetto ad un comprensorio ricco di bellezze naturali ed attrazioni turistiche fuori del consueto: il Parco Nazionale delle Cinque Terre, il Parco regionale di Montemarcello Magra Vara, il Golfo dei Poeti, il borgo di Sarzana, la Lunigiana, la Versilia e le Cave di Marmo di Carrara.

RICCO’ DEL GOLFO si incastona a meraviglia sulle colline sopra La Spezia, in un borgo piovoso, ma ricco di fascino. La storia del comune è legata alle vicende delle sue borgate e frazioni, un tempo indipendenti e oggi costituenti il vasto territorio comunale. Anticamente era una piccola dipendenza del Castello di Ponzò come luogo di sosta per soldati e pellegrini, posizionata lungo la strada tra l’Entroterra Ligure e l’Alta Toscana. Eventi mondani indimenticabili con le feste di San Rocco e di San Bartolomeo nelle frazioni del centro del Borgo.

PIGNONE, posto in una conca naturale, fa parte della Comunità Montana della Media e Bassa Val di Vara ed è il suo confine con la costa delle Cinque Terre. Il territorio è anche interessato da fenomeni carsici, come la Grotta Grande di Pignone, e le località di Villa, Faggiona e Caturnia dove ci sono anche vecchie miniere abbandonate di manganese e rame.

Viaggio nella Val di Vara, Beverino

Viaggio nella Val di Vara: i suoi borghi

 

Il comune di BEVERINO e il nucleo storico principale Beverino Castello, è invece posizionato a 215 metri sul livello del mare e alla confluenza del torrente Graveglia nel fiume Vara. Anche questo, come gli altri borghi, vanta una ricercata sinfonia di profumi boschivi e resinosi che arrivano fino agli abitati, anche d’estate, e lo rendono un intermezzo singolare fra il vicino capoluogo della Spezia e le colline più selvagge.

CALICE AL CORNOVIGLIO ha un territorio totalmente montano, solcato da strette vallate percorse da torrenti e trasversali alla Val di Vara, che si sviluppò intorno alle due fortezze medioevali di Calice e Madrignano. Da non perdere la festa del castagno, nel centro del borgo la seconda e la terza domenica di ottobre. Sagra del Miele a Santa Maria, ad agosto, e Sagra di Santa Margherita, a castello di Madrignano, la seconda e la terza domenica di luglio.

BORGHETTO DI VARA è un distaccamento di Brugnato; il centro urbano risale al XIII secolo quando abitanti del paese vicino emigrarono in questa zona formando un primo nucleo commerciale lungo la via regia postale che dalla Spezia conduceva a Genova e divenne sede della prima stazione della Diligenza. Qui transitarono personaggi come Mazzini, Wagner, Vittorio Emanuele II di Savoia, Papa Pio VII e Guglielmo Marconi.

Viaggio nella Val di Vara, Pignone borgo

Viaggio nella Val di Vara: i suoi borghi

 

Ed ecco BRUGNATO un agglomerato di case sonnacchiose intorno all’inconfondibile campanile, come una mandria stretta al suo pastore. Sorge in un’ampia pianura alluvionale ai piedi della Dorsale Appenninica Ligure, nella parte intermedia del corso del fiume Vara in prossimità della confluenza dei torrenti Gravegnola e Chiocciola. La sua storia è la medesima come tante altre di questo territorio della Liguria: dominio vescovile di Luni e diatribe con i Malaspina, perciò non ci soffermeremo molto sui suoi trascorsi quanto sulla sua ricca offerta di Feste. Ricordiamo quella della Birra, la Castagnata nel mese di ottobre, la Sagra del Canestrello, e la Domenica delle Palme, celebrata come Dio comanda, l’Infiorata del Corpus Domini e la Fiera di Santa Lucia.

Il comune di CARRODANO è un Borgo della Media Val di Vara diviso nelle due principali comunità di Carrodano Inferiore e Carrodano Superiore. E’ composto da sette borgate: Canegreca, Costa Pereto, Piana, Ferriere, Termine, Arsina e infine Mattarana.

CARRO è situato su una collina al centro della conca dell’alta valle del torrente Trambacco, affluente del Vara e fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il borgo, di epoca medioevale, nel XI secolo fu dominio estense e poi malaspiniano e più avanti fu dato in feudo dai Visconti di Carro ai Da Passano. Di notevole importanza strategica, posto sulla via che dal mare portava a Piacenza, attirò l’attenzione della Repubblica di Genova che nel XV secolo lo rese Podesteria. 

L’origine di ROCCHETTA di VARA sembrerebbe risalire già in epoca preromana, grazie ai numerosi ritrovamenti di questo periodo – risalenti soprattutto al II secolo a.C. – quali reperti archeologici nel borgo di Suvero; oggi i vari reperti sono custoditi al Museo Civico Archeologico “Ubaldo Formentini” della Spezia. Il carnevale dei Belli e dei Brutti a febbraio o marzo, a Suvero, è la solita tappa obbligata del viaggio.

Viaggio nella Val di Vara, Pignone ponte

Viaggio nella Val di Vara: i suoi borghi

 

ZIGNAGO è costituito da diversi nuclei abitativi nell’Alta Val di Vara; il capoluogo del Comune è Pieve di Zignago a 632 metri sul livello del mare. Nei pressi della frazione di Valgiungata si sale fino al valico del Rastrello sullo spartiacque tra le Valli Vara e Magra e già confine amministrativo tra la Repubblica di Genova e il Ducato Toscano. Festa di San Martino il giorno 11 del mese di novembre a Serò, così come quella della Madonna di Caravaggio il 26 maggio a Valgiuncata e la Festa della Cultura Contadina (fine agosto) in località Vezzanelli ove si tiene una splendida mostra mercato con prodotti tipici e biologici locali, di produzione oltremodo abbondante in tutta la zona limitrofa della Valle.

SESTA GODANO si trova sul confine nord orientale della provincia ed interamente sulla riva destra del fiume Vara; è costituito interamente da zone montane e pedemontane, solcate da vallate che confluiscono nella valle principale attraversate a loro volta da torrenti minori come il Durla, il Ruschia, il Gottera ed il Mangia, i quali nascono principalmente alle pendici del Monte Gottero, come detto il monte più alto della provincia.

Secondo studi effettuati sul territorio il Borgo di MAISSANA, che segue a ruota Sesta, ha frazioni che furono abitate molto probabilmente dalla tribù dei Lapicini, popolo dei Liguri localizzato tra i paesi costieri di Moneglia – Sestri Levante e l’entroterra sestrese.

VARESE LIGURE, infine, è il comune più settentrionale della provincia della Spezia e della Valle del Vara, confinante sia con la provincia di Genova che con la provincia di Parma, e riunisce, in sintesi, le caratteristiche di tutte e tre le province: le colline rigogliose dello spezzino, l’aroma salino del genovese, e quei declivi erbosi tipici del parmense. La posizione geografica ne propiziò lo sviluppo economico e commerciale ed oggi il borgo è un susseguirsi di eleganti portali, porticati, decorazioni architettoniche, botteghe e pittoresche piazze. Il centro è caratterizzato da un girotondo di case arroccate su se stesse con al centro la trecentesca Casa del Capitano, e sormontate da due imponenti torrioni del XV° secolo. Nel Borgo si ammirano anche la Chiesa di Santa Teresa d’Avila e San Filippo Neri, la Chiesa di San Giovanni Battista, l’oratorio dei Santi Antonio e Rocco e l’oratorio di Santa Sabina, oggi sede di attività culturali. Appena fuori dal Borgo si ammira il quartiere di Grecino, raggiungibile da un bel ponte a una sola arcata. Il comune fa parte della Comunità Montana dell’Alta Val di Vara, e ad esso è stata conferita nel 2006 la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano: viene considerato uno dei Borghi più belli d’Italia. Molto pittoresca la Fiera di San Martino di Tours che si tiene l’undici novembre e le numerose sagre culinarie nei mesi estivi.

Viaggio nella Val di Vara, Varese Ligure

Viaggio nella Val di Vara: che dire ancora?

 

Decantare le lodi della Val di Vara è un’occupazione che richiederebbe molte più pagine del necessario. Non esiste una vera e propria scala di valori dove inserire la Valle, troppo antica e troppo onesta con i suoi abitanti per essere corrotta dal caos della modernità. Lì si mangia, come abbiamo accennato, solo biologico, solo il meglio dei prodotti naturali ottenuti senza l’utilizzo, in nessuna fase della produzione, di sostanze chimiche di sintesi come diserbanti o pesticidi. Ortaggi, carni, formaggi, frutta: l’agricoltura in Val di Vara è unica, favorita dalla particolare genuinità della sua terra, i suoi pascoli sono fertili e la vegetazione autoctona. Molte sono le varietà di fagioli tipici della valle, di patate (le tradizionali di Pignone) di formaggi e di carni, oltre alle castagne ed ai funghi numerosissimi. Il tutto si presta quindi facilmente a ricette particolari come torte di erbi, frittelle di borragine, insaccati speziati e carne suine cucinate a puntino, tagliatelle e pasta fatta in casa, polenta di castagne, conserve di frutta e di funghi in agrodolce e via dicendo. Genuini fino all’ultimo ingrediente.

La Val di Vara si raggiunge facilmente dall’autostrada A12 con ben tre uscite, ossia Carrodano, Brugnato e Ceparana – quest’ultima riservata solo a chi ha il telepass -, ma per entrare nell’ottica di chi ha imparata ad amarla, bisogna percorrere strade alternative, soprattutto dalla Lunigiana in Toscana come i passi del Calzavitello e del Rastrello da Zeri, il Valico dei Casoni da Mulazzo, il Passo Alpicella da Tresana ed il Valico dei Solini da Podenzana. In qualsiasi stagione dell’anno, trafficarle è sempre un piacere per gli occhi. Bisogna solo porre attenzione al fatto che non attraversino i cinghiali o i leprecauni nascosti dietro le siepi. E ai contadini appostati dietro gli angoli, gelosi che qualcuno, dalle grandi città, passi a defraudarli della loro routine, e della libertà guadagnata con il sudore della fronte.

Viaggio nella Val di Vara, valli del biologico

Val di Vara: territorio di produzione della patata di Pignone

 

L’associazione di produttori agricoli “LE VALLI DEL PIGNONE E DEL CASALE” è stato creata nei primi anni del 2000 da alcuni contadini del comune di Pignone coordinati da Agnese Barilari con lo scopo di studiare, implementare e tutelare i prodotti di Pignone;  insieme ai prodotti si è inteso valorizzare il territorio comunale e la propria profonda cultura contadina. Patate e fagioli di Pignone erano conosciuti ed apprezzati in provincia ed anche fuori già dai primi anni del secolo scorso, presenti nel mercato della Spezia, Genova e alcune delle più importanti città del nord specialmente nel secondo dopoguerra. 

Contemporaneamente all’Associazione e con gli stessi obiettivi, nel 2000 è stata creata la mostra-mercato ”GLI ORTI DI PIGNONE” che mette in vetrina prodotti e piatti della tradizione contadina di Pignone e si tiene da sempre l’ultimo fine settimana di agosto.

I prodotti  tipici sono patate, fagioli e farina di granturco dell’asciutto e sono inseriti nell’albo regionale dei prodotti tipici, nel 2020 l’associazione ha provveduto ad acquisire il nome “PATATA DI PIGNONE” che viene coltivata seguendo un disciplinare di produzione che prevede la messa al bando della chimica in ogni momento della coltivazione. Le patate sono ora il prodotto di punta che si possono trovare dall’estate fino all’inizio dell’inverno nei mercati dei contadini della provincia e in alcuni supermercati; l’acquirente deve far attenzione e acquistare solo le patate confezionate in retine con apposto il biglietto che ne dichiara la tracciabilità.

Ci teniamo moltissimo ad evidenziare le aziende/contadini iscritti all’associazione che quindi ne seguono il disciplinare e sono autorizzati a usare la dicitura 

PATATA DI PIGNONE.
Azienda agricola “I CAVEZZALI” di DAMIANO CARIOLA loc. Casale;
Azienda agricola e agrituristica “LA VIA DEL SALE” di Hajab Bouchra che propone anche  piatti della tradizione;
Contadini: Barilari Alberto, Barilari Agnese, Bella Daniele, Bertolotto Gianni, Beverinotti Rina, Cariola Ermanno, Guetti Pietro, Remedi Claudia che offre i prodotti tipici nel suo banco nel mercato di piazza Cavour.

Presidente dell’Associazione  e referente
Barilari Agnese

Viaggio nella Val di Vara, patate di Pignone

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