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3 Ago, 2023

Mirco Manuguerra

3 Ago, 2023

La Madonna Bianca di Portovenere: il miracolo che non è leggenda

 

Il 17 agosto di ogni anno Portovenere (SP) si immerge nella festività religiosa, molto sentita, della Madonna Bianca.
Le cerimonie iniziano dalla Chiesa di San Lorenzo, dove si conserva l’icona della Vergine, la quale sul far della sera viene trasportata in un’arca attraverso le vie del borgo storico. Poi, dopo il tramonto, migliaia di lumini, nel frattempo sparsi in mare e distribuiti per tutto il Faraglione della Chiesa di San Pietro, offrono uno spettacolo di intensità indescrivibile: la moltitudine biblica di persone che si trovano a salire e scendere dalla scalinata monumentale del tempio appare come una grandiosa schiera di angeli mossi sulla Scala di Giacobbe, mentre dagli scogli e dalle rocce d’intorno sembra che da un momento all’altro possa ergersi il busto sdegnoso di un Farinata degli Uberti o che da una delle tante fiammelle s’alzino i versi potenti della celeberrima “Orazion picciola” di Ulisse. Insomma, un vero spettacolo dantesco; unico, ineguagliabile: la Madonna Bianca di Portovenere è un evento di livello mondiale.

La tradizione vuole che l’icona mariana sia arrivata dal mare nel 1204 su un tronco di cedro del Libano scavato a mo’ di navicella che si conserva sulla parete sinistra in San Lorenzo. In realtà il tronco era doppio: nella trave esposta sono evi- denti dei solchi di cardini sicuramente riferibili ad un’altra, identica trave posta a chiusura di quella rimasta. Con tutta probabilità, dunque, come d’u- so in quei tempi, la navicella fu abbandonata da una nave cristiana proveniente dalla Terra Santa per sottrarla all’attacco dei pirati musulmani: essa custodiva in sé il Tesoro di San Lorenzo.

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La Madonna Bianca di Portovenere: il miracolo che non è leggenda

 

Ma il culto religioso è legato soprattutto al Miracolo della Madonna Bianca, un fatto avvenuto tra il 16 e il 17 agosto del 1399. Un certo Lucciardo, nel mentre incombeva una delle tante pestilenze, stava pregando davanti ad altra immagine sacra quando notò d’un tratto quella antica, ormai annerita dal tempo, riprendere pian piano colore. L’uomo corse subito a chiamare i compaesani, i quali accorsero in massa; arrivarono anche i parroci di San Lorenzo e di San Pietro e pure il notaio Giovanni di Michele di Vernazza, il quale registrò su carta la cronaca di quell’avvenimento straordinario: dapprima l’immagine si ricolorò in modo sempre più nitido, definendo distintamente le figure di Maria, del Bambino e di due santi (Cristoforo e Antonio Abate); poi le mani della Madonna si giunsero in preghiera mentre nelle mani di Gesù apparve un foglio recante un invito alla conversione: «”Madre mia, ciò che te piace me contenta, purch’el peccatore del mal far se penta”». Il notaro, tra tutti gli intervenuti, annotò ben sessanta testimoni che, con lui, avevano assistito alla lunga evoluzione del prodigio!

Subito acclamata a Patrona della comunità portovenerese, la Madonna Bianca venne inserita verso la metà del ‘400 nel contesto scultoreo di grandiosa bellezza in cui ancora si conserva. Si tratta di un’opera in marmo di Carrara attribuita al maestro Mino da Fiesole (1429-1484).

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La Madonna Bianca di Portovenere: il miracolo che non è leggenda

 

Purtroppo, del documento originale redatto dal notaro Giovanni di Michele oggi non c’è più traccia. Risulta, però, trascritto fedelmente da certo «Frate Antonio de Benedetti Genovese dell’ordine di Santo Agostino» su una pergamena datata 1612 che si conserva sempre in San Lorenzo. Si crede che il documento del 1399 sia andato perduto nel corso di un incendio della sacrestia avvenuto nel corso del XVII secolo; ma perché mai la chiesa di San Lorenzo avrebbe commissionato quella trascrizione fedele del preziosissimo documento con l’originale sempre in loco? Normalmente, quando si produce una copia è perché l’originale viene traslato altrove. La nostra idea, dunque, è che quella testimonianza clamorosa – l’attestazione notarile di un miracolo – sia celata in qualche trascurato archivio ecclesiastico. La caccia al tesoro è aperta!

In ogni caso, non esiste alcun dubbio filologico circa la bontà della trascrizione operata dal frate agostiniano, per cui va detto a chiare lettere che nella vicenda della Madonna Bianca niente è leggenda, anche se questo termine lo si ritrova praticamente ovunque: il miracolo della Madonna Bianca è realmente avvenuto, perché possiamo a tutti gli effetti parlare di storia documentata.

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