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La caduta dei capelli

La caduta dei capelli è un fenomeno naturale e coinvolge ogni persona. Ovviamente, con alcuni criteri specifici. Se troviamo qualche superstite sul cuscino o dopo la doccia, in particolare nelle stagioni di transizione – in autunno e all’inizio della primavera pare assolutamente normale che la faccenda si complichi –, negli uomini quanto nelle donne, non sarà necessario angustiarsi, a patto che il loro numero sia proporzionato ai capelli che abbiamo in testa. Gli esperti stimano che non più di 100 bulbi al giorno abbandonino la presto lucente calotta cranica. Un po’ come la muta dei cani e il loro regolare perdere pelo, anche noi siamo coinvolti da una caduta fisiologica del capello.

Al contrario, quando le vittime risultano molte di più rispetto al ciclo di vita dei capelli spuntati con la ricrescita, dobbiamo allarmarci, perché siamo in presenza di una inversione anomala. Nell’eventualità, non vi è una soluzione unica per ogni individuo e ancor più definitiva a lungo termine; un fattore determinante lo gioca pure la disuguaglianza di genere… siccome diverse concause si legano al possessore del problema, pure coinvolgendo i due sessi, la caduta potrebbe essere contraddistinta da fattori ben differenti ed è inutile, e per giunta snervante, metterli a paragone.

Posto che si tratti di un effettivo problema, la mossa successiva sarà capire se vengono, per caso, coinvolti anche i bulbi e il cuoio capelluto, o se la perdita di tono, massa o vitalità della capigliatura è proprio legata alle cattive condizioni di questi ultimi. Sempre in fatto di ricerca, esiste una serie di prodotti per fortificare e rivitalizzare i capelli, stimolandone nel mentre la crescita, e che si parli di lozioni, shampoo o creme, di sicuro esiste il ritrovato che fa per voi. Più specificamente, potete ricorrere a un tricogramma o fare un check up completo tramite le analisi del sangue: spesse volte, la perdita del capello si accompagna a disturbi alimentari, come ad esempio una carenza vitaminica, disturbi emotivi, con uno sbilanciamento ormonale, e ambientali, ricordiamoci che abbiamo il nostro gran bel daffare tra smog e effetto serra non sempre passeggeri, oppure, molto più importante ancora, non sottovalutiamo il patrimonio genetico. Come saremo, è scritto nelle cellule.

Sia come sia, esistono dei comodi rimedi naturali, nei negozi specializzati ma soprattutto in erboristeria, in grado di agire ottimamente sulla stimolazione dei capillari, che attraverso il sangue ossigenano e nutrono la radice, alla quale segue il follicolo pilifero che poi costruisce l’intero capello. Perché su un fatto siamo tutti d’accordo, se l’irrorazione sanguigna è scarsa, il capello s’indebolisce e ha più probabilità di lasciarci. Ecco perché i prodotti cosmetici anti-caduta utilizzano da un lato sostanze capaci di richiamare il sangue nella cute, e, dall’altro, elementi ristrutturanti. Stavolta, però, non ci dilunghiamo in nomi e grandi firme. Abbiamo scelto di stilare una brevissima lista eco friendly di medicamenti e sostanze capaci di allearsi per il nostro bene.

Al primo posto dei rimedi, compatibili con il problema, troviamo l’ortica, indicata anche in caso di alopecia, forfora e colore spento, possibile conseguenza data da un esaurimento psicofisico. Non unge, e profuma gradevolmente.

Secondo posto per l’olio-essenziale di rosmarino, il cui potere è rafforzare le chiome fragili e una cute troppo grassa, danneggiata da prodotti chimici. Le capacità assolutamente strabilianti di una pianta resa idonea a stimolare la circolazione periferica e favorire la ricrescita, vanno conosciute.

L’elevato contenuto di acido salicilico, naturalmente presente nei tessuti connettivi dell’organismo e uno dei componenti strutturali dei capelli, che si nasconde all’interno dell’equiseto, o coda cavallina, gli fa aggiudicare il terzo ambito podio. Si confronta contro l’accumulo di sebo, impedisce l’insorgere di rossori e infiammazioni.

A livello di vitamine e minerali, ci discostiamo dal regno di pura luce dei vegetali e facciamo conoscenza con un altro grande alleato: il lievito di birra. Ricco di aminoacidi, e delle vitamine del gruppo B, che intervengono nel processo di trasformazione dei carboidrati, e dei lipidi e delle proteine, funge da autentico integratore.

Leniscono, sotto forma di cera, impacco ed emulsione, e si assorbono facilmente, i trattamenti all’olio di jojoba e ai semi di lino. Il primo contiene antiossidanti naturali utili alla rigenerazione cellulare, una volta applicato su punte e lunghezza, prima dell’asciugatura, protegge da agenti atmosferici non graditi e dona una lucentezza non indifferente. I semi di lino, invece, mai paghi delle loro proprietà ristrutturanti, dovute all’acido linolenico e agli omega 3, diventano un toccasana come impacco a freddo quando siamo sotto la doccia.

L’unico accento, per finire, riguardo a prodotti di largo consumo, lo poniamo su uno qualsiasi che contenga metionine o biotina, e meglio se privo di parabeni. Non fossilizzatevi sulla marca, anzi, mettetene molte a confronto, e usate metodi forti soltanto nel caso in cui i classici prodotti come shampoo rinforzanti e trattamenti tricologici standard non agiscano con sufficiente efficacia.

di Sara Fornesi 

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