International Marconi Day
al Museo Tecnico Navale della Spezia


Sara Fornesi
Mi chiamo Sara, ho 32 anni e vivo in Lunigiana, terra incastonata tra tre regioni: Emilia Romagna, Liguria e Toscana. Creativa da sempre, sono laureata in Interior Design, la mia carriera lavorativa, però, mi ha portata verso la grafica editoriale e pubblicitaria.
26 Apr, 2023
International Marconi Day al Museo Tecnico Navale della Spezia
Sabato 22 Aprile, il Museo Tecnico Navale della Spezia, in collaborazione con la sezione locale dell’ARI – Associazione Radioamatori Italiana – ha partecipato alla 35esima edizione dell’International Marconi Day, e noi di Italia Per Voi siamo intervenuti a questo evento, durante il quale abbiamo assistito alla rievocazione delle prime prove di radiotelegrafia tenute da Guglielmo Marconi proprio alla Spezia, nel Luglio del 1897.
Ma cos’è l’International Marconi day?
Si tratta di una manifestazione internazionale, nata dall’idea dei radioamartori inglesi del “Cornish Amateur Radio Club” con lo scopo di ricordare la figura di Guglielmo Marconi, nel sabato più vicino al giorno della sua nascita, avvenuta a Bologna il 25 Aprile 1874.
In occasione di questa ricorrenza, decine di stazioni in tutto il mondo, hanno trasmesso da siti storici legati alla vita e all’attività dello scienziato; una di queste stazioni radio era allestita proprio all’interno del Museo Tecnico Navale.
Anche il Museo Tecnico Navale della Spezia è storicamente legato alla figura di Marconi, perché fu proprio da un’area adiacente al Museo che si tennero le prime prove di radiotelegrafia navale, fino ad arrivare, il 17 Luglio 1897, al primo collegamento fra una stazione a terra e una nave, la Corazzata della Regia Marina San Martino, proprio nel Golfo della Spezia.

Le zone telegrafiche in mostra al Museo Tecnico Navale della Spezia
I nastri originali, nominati zone telegrafiche, che riportano la trascrizione, in alfabeto Morse, di quella prima storica trasmissione sono conservati proprio all’interno del Museo Tecnico Navale, nella sala dedicata a Guglielmo Marconi, esposti insieme agli apparati di trasmissione e ad altri numerosi cimeli.
In occasione dell’International Marconi Day, queste zone telegrafiche sono state mostrate e descritte ai visitatori del museo dal preparatissimo Bruno Grassi, radioamatore appartenete al Gruppo IWS (International Wireless Studies), studioso e appassionato, che ha raccontato la storia e le curiosità legate a quella prima storica trasmissione radiotelegrafica.
Le zone telegrafiche conservate al Museo Tecnico Navale sono molto importanti anche perché si suppone la presenza di una traccia calligrafica dello stesso Marconi, il quale avrebbe appuntato sui nastri gli orari delle trasmissioni. Questi nastri sono emersi alcuni anni fa, grazie al ritrovamento di una famiglia che ha scoperto di averli in casa.
Ma come è possibile?
Il giorno indicato per la dimostrazione pubblica della trasmissione telegrafica senza fili era il 18 Luglio; tuttavia il giorno prima, il 17 Luglio, venne fatta una prova. Con buona probabilità il marinaio Da Pozzo, presente quel giorno, portò a casa con se i nastri della prova e li conservò.

Guglielmo Marconi e la genialità della sua invenzione
Ma facciamo un passo indietro, e raccontiamo alcuni cenni storici sulla storica scoperta di Guglielmo Marconi.
Si dice che la sua invenzione fosse stata prima proposta a Roma ma venne rifiutata dall’allora Ministro delle Poste e Telegrafi, che commentò la scoperta con l’appunto “alla Longara” ovvero “al manicomio”, poiché la comunicazione senza fili ai quei tempi non sembrava utile.
La madre di Marconi, irlandese, lo portò allora a Londra, dove l’importanza della sua invenzione venne compresa, sia dall’Impero Coloniale, che aveva estrema necessità di comunicare con le proprie navi in mezzo al mare e sapere cosa succedeva loro, sia dal mondo del commercio, nel quale erano presenti i suoi cugini, Jameson, produttori di whisky.
La genialità dell’invenzione di Marconi fu quella di vedere l’applicazione concreta e commerciale delle teorie dimostrate da altri scienziati, come Maxwell, che teorizzò il campo elettromagnetico, ed Hertz, che dimostrò l’esistenza delle onde elettromagnetiche.
Marconi, a quel punto, brevettò la sua invenzione: si trattava di telegrafia senza fili, una scoperta solida e completa che produceva un testo stampato, quindi una comunicazione scritta e stabile, un documento.

La dimostrazione radiotelegrafica del 17 Luglio 1897 alla Spezia
In seguito al successo che ebbe in Inghilterra, fu invitato a Roma, dove iniziò a compiere dimostrazioni pratiche di radiotelegrafia. A questo punto venne inviato alla Spezia, al neo nato Arsenale Militare, per dimostrare l’applicazione a scopo militare della sua invenzione.
Arriviamo, quindi, al 17 Luglio; dopo aver dimostrato che la radiotelegrafia senza fili funzionava da terra a terra, fu chiesto a Marconi di dimostrare che questo collegamento era possibile anche dalla terra al mare.
Quel giorno venne inviato un messaggio concordato: una serie di lettera V (vela) che in gergo telegrafico significano che si sta per comunicare qualcosa, e poi il messaggio “quando capite alzate intelligenza”, ovvero un segnale specifico di bandierine speciali.
Durante la rievocazione abbiamo osservato il nastro di terra, con segni molto precisi, dati dal segnale stabile, se avessimo osservato il nastro di nave, avremmo notato alcuni “intrusi”, ovvero sbavature causate dalle interferenze.
Sui nastri che il divulgatore Bruno Grassi ci ha fatto visionare, ad un certo punto si nota un errore nel codice, probabilmente trasmesso errato volutamente, e questo ci da una dimostrazione ancora più chiara del corretto funzionamento dell’invenzione di Marconi, poiché l’errore coincide su entrambi i nastri, sia quello di terra che quello di nave.
Quando Marconi lasciò l’Arsenale della Spezia non volle nulla per la sua invenzione, fece però una convenzione con la Marina Militare, e chiese di continuare gli studi su questo campo e di condivide con lui le nuove scoperte.

Il Museo Tecnico Navale della Spezia
All’interno del Museo, grazie alla collaborazione dei volontari del gruppo International Wireless Studies, erano presenti anche laboratori didattici interattivi attraverso i quali, bambini ed adulti, hanno potuto apprendere nozioni sul magnetismo terrestre e sulle trasmissioni radiotelegrafiche in alfabeto morse.
Ringraziamo il Primo Luogotenente Francesco Catalano per averci invitato a partecipare a questo evento, al quale abbiamo preso parte con entusiasmo, consapevoli di quanto sia forte il legame tra Guglielmo Marconi e la nostra città.
Siamo stati molto felici anche di aver visto turisti da ogni parte d’Italia visitare il Museo e prendere parte, con interesse e partecipazione, allo svolgimento dei nastri marconiani.
Il Museo Tecnico Navale della Spezia è un vanto per la nostra città, e ne sottolinea il forte legame con il suo Arsenale Militare: è, infatti, il più importante museo in Italia nel suo genere ed è uno tra i più antichi al mondo. Conserva decine di migliaia di cimeli e reperti dell’epoca delle Marine preunitarie, di quella della Regia Marina e dell’attuale Marina Militare.
La sala che ci ha maggiormente incantato è stata quella delle Polene, situata al primo piano, che conserva una collezione unica e suggestiva di 28 polene posizionate su grossi travi curvi in legno che richiamano il dritto di prora dei velieri, sui quali hanno riacquistato la posizione che avevano sulle loro navi, con lo sguardo rivolto all’orizzonte.

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