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Il Weimaraner

Nobile e aristocratico, sembra fatto di velluto. Il Weimar, principe tra i suoi simili, è un cane da caccia polivalente, più precisamente da ferma, sicuro nella pista a terra così come nell’attività in acqua. Questo splendido animale appartiene al gruppo 7 nella classificazione cinofila. Lo conosciamo anche come Weimaraner, bracco d’argento, cane fantasma o Il Cane Grigio di Saint Luis.

Il modo di condurre il percorso di un bracco di Weimar, che sia impiegato o meno nell’attività venatoria, si rispecchia anche nella vita di tutti i giorni: pacato, docile eppure attento, molto precoce nell’apprendimento, riesce a instaurare con tutti i componenti di casa un buon rapporto, affezionato e ubbidiente con il padrone, dolce e paziente con i bambini. Differentemente da altri cani di simile tipologia diventa anche molto protettivo nei confronti del territorio, senza comunque eccedere in una tempra o un’aggressività specifica marcata, requisiti che mal collimano con la dignità proverbiale. A suo tempo, al contrario di altre razze della muta, viveva al fianco del conduttore, e ancor prima si è fatto discendere da  cani con spiccata propensione per stanare la selvaggina. Oggi come allora è rimasto un principe equilibrato, dopotutto.

Fin dai primi mesi di vita è opportuno socializzare il vostro bracco frequentemente, non solo con gli esseri umani, ma con cani e piccoli animali, affinché si abitui alla loro presenza. Indispensabile l’educazione di base e molta, tanta attività fisica. Il Weimaraner è un cagnone energico e una lunga passeggiata, o un po’ di jogging assieme nel parco, lo aiuterà a tenere sotto controllo la sua costante voglia di fare.

La storia del Weimaraner risale al XIII secolo. Si pensa che i suoi progenitori siano i cani grigi di San Luigi, portati dal re di Francia, omonimo, di ritorno da una crociata nel Nord Africa; il suo nome, tuttavia, comincia a diventare di uso comune solo nel  XVIII secolo, quando alla corte di Weimar, con il Granduca Carl August, detto “il cacciatore tra i re ed il re tra i cacciatori”, si ebbe una prima selezione, aggiungendo linee di sangue di Oysel e Pointer, per destinarlo alla caccia nelle foreste della Turingia; perciò, pure se adempiono alle loro mansioni di “compagni di vita” affettuosi, non bisogna mai dimenticare che l’istinto venatorio resta sempre forte.  Oggi, dopo vicende alterne, abbiamo una selezione pulita, molto attenta sia all’aspetto caratteriale che estetico. A proposito di quest’ultimo, lo standard del Weimaraner ci dice che non deve superare i 70 cm di altezza, per le femmine i 65, e che il peso ideale si aggira attorno ai 35-40 kg; la testa è in armonia con la taglia del cane, ha le orecchie dall’attaccatura alta,  la fronte presenta un evidente solco mediano.

I suoi occhi espressivi, grandi e rotondi, possono essere ambrati, dal chiaro allo scuro, i cuccioli li hanno blu cielo.  La coda, pendente a riposo, viene portata orizzontale o leggermente più alta quando il cane è attento o in azione, dando un’evidente scioltezza di movimenti nella falcata. Il manto, che non tutti sanno poter essere anche a pelo duro, simile a setole, nella variante più comune è raso e  color grigio argento, grigio brunastro, con le sfumature intermedie ammesse. Citando, “è un cane da media a grossa taglia, tipico cane da lavoro, di belle forme, nervoso e con forti muscoli. Dimorfismo sessuale facilmente distinguibile”. Sotto quel colore argentato spicca una “muscolatura potente”, le forme sono snelle, proporzionate, la struttura di questo bracco è probabilmente affascinante quasi quanto il suo carattere.

L’attaccamento dei Weimaraner al proprio padrone è qualcosa di unico: saranno in molti a raccontarvi della sua tendenza a seguirli da una stanza all’altra della casa. È un cane espressivo, che comunica con ogni fibra del corpo: vi dice molto sia con gli occhi che con il linguaggio della coda, e a chi lo saprà apprezzare toccheranno lodi e gloria, ma anche molta coerenza. Se infatti il cucciolone non dovesse poter esprimere la sua esuberanza, niente paura… basterà qualche corso di educazione di base per insegnargli che deve rispettare tutti i membri della famiglia, oppure optare per il footing, le uscite in bicicletta, lunghe passeggiate nel bosco, ma solo con un buon richiamo, o ancora iscriversi insieme a corsi di agility o di obedience, per attivare i suoi processi mentali.

Generalmente, il bracco di Weimar, come tutti i cani “rustici”, gode di buona salute. Bisognerebbe però prestare attenzione alla torsione gastrica, per cui non esiste una vera e propria profilassi, e alla displasia dell’anca, che comunque  viene scongiurata dal rivolgersi  in partenza ad un ottimo allevamento.

Il Weimaraner non è forse un cane per tutti, alle sue esemplari doti si accompagnano un carattere e delle esigenze che potrebbero diventare impegnative, ma come non amare il suo portamento regale. Tutto dipenderà da quanto tempo e amore gli vorrete dedicare e dalla vostra disponibilità ad adattarvi ai suoi bisogni, al concedergli almeno parte di quello che un cane nato per lavorare desidera.

di Sara Fornesi

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