Il siamese
Le cose che si dicono in giro sui gatti, che sono altezzosi, indipendenti e a volte ambigui, non sono vere, per lo meno non per tutti. Molte delle più belle razze europee sono assolute macchine da compagnia, capaci di dimostrare il loro affetto al padrone nei modi più differenti… ed alcune più delle altre. Una delle razze feline che detiene il campionato mondiale di coccole sul divano, il ladruncolo di aringhe prediletto dalle famiglie americane, è il siamese.
Non è raro sentirsi dire che gli appartenenti a questa razza, più antica di quello che si immagina, siano facilmente addestrabili, ed è vero. Sanno comprendere alla perfezione il loro padrone e non mancano di instaurare una complessa chiacchierata serale, o durante i pasti, oppure ogni volta si trovino nella necessità di dirvi quello che pensano. Non hanno realmente l’uso della parola, ma, caratterizzati da una singolare voce aspra, vocalizzano e sanno, anzi vogliono, farsi capire alla perfezione, modulando con dolcezza il miagolio per chi si dimostra paziente e assertivo, e stranamente piccati per chi non lo considera tutto il giorno.
Ernest Hemingway parlava di “un’assoluta onestà emotiva’” rivolgendosi a questo gatto. Il siamese è sensibile, attento, di una fedeltà esclusiva che ricambia, ad ogni minima carezza, con un moto della sua sempre molto entusiasta. La sua intelligenza è anche la sua forza e lo rende forse il più obbediente dei suoi simili; non è difficile abituarlo al guinzaglio e portarlo a spasso, anche in luoghi molto affollati, allo stesso modo di un cagnolino da compagnia.
Basta saper socializzare il micino con gli estranei e i suoi simili sin dai primi mesi, avendo cura di pazientare perché associ il guinzaglio a qualcosa di piacevole, magari, con un premio extra ogni volta che accenna a seguirvi. Innegabilmente estroverso e facile ad adattarsi, non bisogna però dimenticarsi che il siamese è un gatto, e come tale, dotato di un temperamento vivace e della voglia di esplorare; un siamese chiuso in casa senza nessuno che abbia un momento per giocare con lui, è un piccolo diavolo che cerca di rompere la noia nei peggiori modi possibili, imparando da solo ad aprire le porte, le finestre, e procurarsi la pappa al self service dall’armadietto delle provviste se salta il pranzo.
Le origini del siamese
Principe dei gatti per antonomasia, le sue origini affondano nelle leggende asiatiche del Siam (attuale Thailandia).
Caratterizzato da una muscolatura elegante e longilinea, una testa lunga che assieme alle orecchie ben distanziate forma un triangolo perfetto, questo signorino distinto si diffuse prima in Europa nel 1871, importato dalla sua casa sulle montagne come dono per il console inglese Owen Gould, quindi a Londra ed infine in America, coccolato e viziato dai suoi padroni adesso come allora. Negli Anni Sessanta, come per moltissime razze feline e canine, anche il siamese subì nella morfologia un drastico cambiamento, dettato dai gusti estetici dell’epoca: i tratti spigolosi dapprima accennati vengono esasperati in favore del siamese attuale, molto più estremo e, in casi particolari, persino dal muso oblungo.
Impossibile scambiarlo con un altro gatto per via della sua mascherina unica, a seconda, seal point, più scura e tendente al colore del cioccolato fondente, o più chiara, blue point. La caratteristica principale di questo felino è inoltre data dagli occhi a mandorla, sempre di un bel blu zaffiro molto acceso.
La taglia è media, la coda va ad assottigliarsi in punta e le zampe sono lunghe, con piedi piccoli e ovali. Il mantello è di colorazione chiara, crema, meno che nelle estremità del corpo che seguono le colorazioni della maschera, e non deve presentare macchie di colore alternative. Alla nascita i micini sono esclusivamente bianchi, e solo dopo la prima settimana cominciano a scurirsi, seppure in maniera graduale e mai prima della pubertà totalmente pronti per sfoggiare il loro camuffamento. Il suo pelo è corto e non necessita per questo di particolari cure, basterà spazzolarlo una volta alla settimana per eliminare gli eccessi di pelle morta e i residui di terra; se avete un giardino, il siamese sarà sempre fuori a caccia di lucertole, o sugli alberi, adora arrampicarsi, sfogando la sua naturale indole di cacciatore. Necessiterà di una dieta varia ma equilibrata, con l’aggiunta di verdure o pesce fresco laddove è sconsigliato l’uso di ricette fai da te. Basterà trovare mangimi integrati con omega 3, tutti facilmente reperibili in commercio.
Nell’arco delle sue sette vite, il siamese sarà un valido amico sempre pronto a tirarvi su di morale, e nei momenti di gioia condivisa, un piccolo ladruncolo mascherato che solo con i suoi occhi blu, vi saprà raccontare di quanto è felice di avere qualcuno come voi al suo fianco.
di Sara Fornesi
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